Verso la chiusura d’anno, il governo sta approntando una serie di importanti proroghe legati a diversi benefici, tra cui quelli inerenti a queste priorità. Ecco chi può farne ancora richiesta
Sotto il profilo istituzionale e delle attività statali, non è ancora tempo di bilanci, nonostante si stia in prossimità della chiusura d’anno. I bilanci arriveranno almeno una volta consumatosi il primo trimestre del successivo, ragionando “a mente fredda” sui numeri e le circostanze che li hanno prodotti. In un certo senso, è più che prevedibile di già che l’interpretazione sarà impietosa per certi versi, in considerazione di un anno notoriamente difficile.
Bisogna considerare, inoltre, il principio del 2024, ovverosia nella fase di completamento, di attivazione e del varo relativa alla nuova legge di bilancio, colei che detterà le coordinate economiche per i successivi mesi. La Nadef, la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, ha svelato molti lati delle prossime iniziative istituzionali, dopo la pubblicazione di fine settembre.
È sin troppo arduo non poter considerare i difficilissimi 12 mesi di questo 2023, caratterizzati dalla pesante eredità della crisi energetica scoppiata l’anno prima, quanto la conseguenze crisi economica che ha attraversato il vecchio continente, facendo una drammatica sosta in Italia, dove la permanenza è stata (ed è) regolato dall’endemico fattore dell’inflazione. Proprio nel 2023, quest’ultimo fattore ha superato il muro delle due cifre percentuali ed ora si appresta a chiudere con un deciso dimezzamento.
Tale tollerabilità percentuale costituirà l’indice effettivo dell’adeguamento ISTAT previsto per l’inizio del prossimo anno, ma al contempo si genererà un nuovo, negativo scarto dovuto alla ripresa inflazionistica attesa dagli esperti ministeriali. In altre parole, nonostante il torrente di integrazione delle casse previdenziali e l’ulteriore aggiunta per il 2024, si giungerà comunque al duro confronto col costo della vita e col potere d’acquisto in calo, non adeguatamente preparati.
La Legge di Bilancio 2024 riflette tutte le difficoltà imposte dalla contingenza storica. Il governo ha previsto, infatti, da un lato una rete di detrazioni per i nuclei familiari “rispolverate” dal passato; dall’altro, c’è urgenza di fare cassa, e dunque si va all’aumento di alcune tasse e imposte, all’aumento dell’iva agevolata su alcuni prodotti e al netto ridimensionamento dei benefici di alcuni bonus.
Mentre viene confermato il taglio del cuneo fiscale contributivo sulle buste paga anche per il prossimo anno, si sta facendo di tutto per evitare tagli alle pensioni di alcuni settori pubblici (nella fattispecie, la sanità, tra medici e personale ospedaliero). In parallelo, le famiglie italiane in difficoltà possono nuovamente contare sul bonus “Dedicato a te“, il contributo una tantum a sostegno della spesa e per affrontare i costi delle bollette. Nell’annuncio della proroga, il ministro Lollobrigida spiega che i termini di scadenza sono stati prorogati al 31 gennaio 2024. Chi ha già ricevuto il bonus sa che l’importo è per la verità di 382,5 euro; dal 2024, sarà aggiunto l’importo di 77,20 euro, spendibile anche per il rifornimento di carburante. La social card, giunta all’importo complessivo di 459,70 euro, resta ad appannaggio dei richiedenti con un ISEE personale inferiore a 15.000 euro.
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