Antonino Cannavacciuolo rivela un retroscena del passato: cosa si nasconde nelle parole del noto giudice di MasterChef.
Detentore di ben 7 stelle Michelin, quello di Antonino Cannavaciuolo è un volto noto ormai a molti. Lo chef napoletano ha raggiunto le alte vette del successo non solo per l’estro in cucina ma anche per il ruolo che è riuscito a costruirsi sul piccolo schermo, divenendo un personaggio televisivo amatissimo, nelle vesti di giudice e conduttore.
MasterChef, Cucine da Incubo, Antonino Chef Academy, sono alcuni dei programmi a sfondo culinario in cui abbiamo visto il noto chef come protagonista. Tuttavia, è in cucina che Antonino Cannavacciuolo si è ‘fatto le ossa’ mettendo in mostra il suo talento creativo e portando in tavola le migliori creazioni combinando i piatti tipici della tradizionale cucina partenopea (e non solo) con la modernità.
Il successo raggiunto con indosso il grembiule da chef non fanno sì però che Antonino dimentichi parte di un passato che ha in un certo qual modo lasciato il segno. Le parole dello chef al Corriere della Sera, rivelano un retroscena inaspettato.
Dal 1999 proprietario di Villa Crespi, locale sito sul Lago d’Orta che lo chef ha preso in gestione insieme alla moglie Cinzia Primatesta, donna al suo fianco nel privato e negli affari e che mai gli ha lasciato la mano anche nei momenti più duri. Il 2023 per Antonino Cannavacciuolo si chiuderà certamente con un sospiro di sollievo e con l’augurio che il meglio possa arrivare anche dopo.
A inizio anno, il noto chef partenopeo ha conquistato con Villa Crespi la terza stella Michelin. Un traguardo di cui si è detto enormemente fiero e felice di poter festeggiare con la sua famiglia. Al Corriere della Sera, Antonino Cannavacciuolo ha parlato degli inizi di quella carriera tutta in salita in un mondo che poteva apparire ostico, e che così si è realmente rivelato.
Al quotidiano, lo chef ha anche parlato del rapporto con papà Andrea. Anni addietro, l’inesperto Antonino, iniziando a cimentarsi ai fornelli nelle arti culinarie, ha incontrato l’ostilità del suo papà. “Io ho vissuto senza mio padre, dico sul serio. Lui aveva la scuola al mattino. E poi il lavoro al ristorante. Parliamo di lavori davvero difficili e usuranti. Lavori per i quali non si riesce a fare una vita normale. Ecco perché lui non voleva assolutamente che io facessi il cuoco” – ha spiegato lo chef facendo sapere che l’iniziale slancio alla sua carriera da chef ha visto imporre un freno da parte del padre.
Da lì, è partita poi una sorta di ‘sfida’ da parte dello chef che aveva deciso di dimostrare a tutti i costi che sarebbe stato in grado di fare qualcosa di importante. “Riuscirò a diventare un grande cuoco“ – gli disse. E col senno di poi, guardandosi indietro, Antonio Cannavacciuolo può davvero dirsi soddisfatto del successo ottenuto. Non credete?
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