Un abito davvero sui generis ha rubato la scena alle sinuose forme delle concorrenti all’ultimo concorso di Miss Universo. Ecco tutti i dettagli.
Sheynnis Palacios è stata eletta donna più bella dell’universo 2023. La reginetta del Nicaragua ha vinto la 72° edizione del concorso, dopo la finale che si è tenuta a El Salvador. La vincitrice succede così all’americana R’Bonney Gabriel, Miss Universo 2022.
Nata il 30 maggio 2000, Sheynnis Palacios è laureata in comunicazione sociale presso l’Università gesuita centroamericana (UCA) e lavora come conduttrice e presentatrice del programma “Entiende tu mente”, un progetto sociale che lei stessa ha lanciato dopo aver lottato contro l’ansia, e con il quale cerca di aiutare altre persone, affrontando diversi problemi di salute mentale.
Ma un abito davvero sui generis ha rubato la scena alle sinuose forme delle concorrenti all’ultimo concorso di Miss Universo, vincitrice compresa. Al gran finale, la scorsa settimana, la reginetta di bellezza 2022 fatto la sua apparizione in una splendida creazione del famoso stilista sudafricano Gert-Johan Coetzee. Vediamola da vicino.
R’Bonney Gabriel ha indossato un capo impreziosito da qualcosa come 3.000 cristalli Swarovski. La mise tempestata di cristalli, e in parte ispirata a un look da sirena, ha richiesto ben 530 ore di lavoro. Sicuramente un bello spettacolo per gli amanti degli eccessi e del lusso sfrenato, non c’è che dire. Per il resto… ne è valsa la pena? Ai lettori l’ardua sentenza.
Ma la vera notizia è che l’abito in questione è stato stampato in 3d! In realtà, non è la prima volta che Coetzee utilizza la stampa 3D come strumento per creare capi di moda. Nella sua collezione “Sea Urchin” per la SA Fashion Week Primavera-Estate 2013, ha collaborato con la Vaal University of Technology per realizzare una serie di affilatissime punte, stampate appunto in 3D, con cui i suoi abiti sono stati poi ricoperti. Un dettaglio ispirato alle spine protettive (e pericolose) del fragile riccio di mare, a simboleggiare uno “scudo” indossabile come una sorta di “armatura” per le donne.
La stampa 3D è stata poi utilizzata anche da altri stilisti per realizzare disegni elaborati. All’interno del mondo dei dispositivi indossabili, questa tecnologia è stata ampiamente sfruttata anche per la produzione di calzature, come la scarpa da corsa Brooks Exhilarate BlueLine. La possibilità di personalizzare la taglia con millimetrica esattezza per chi la indossa, così come di creare una forma complessa in un unico pezzo, ne fa una risorsa particolarmente utile. Basta una stampante FDM di grandi dimensioni come la Creality K1 Max, la ELEGOO Neptune 4 Max o la Anycubic Kobra Max. Provare per credere!
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