L’annuncio che rinnova e amplia l’automazione del portale e l’autonomia da parte del contribuente, riducendo i tempi e snellendo la prassi utile a ricevere i sostegni economici.
Non c’è dubbio, sarà un rush finale dell’anno al cardiopalma. Gli indicatori arrivano dalle anticipazioni sulle nuove misure che verranno attuate dal 2024. Certo, molti temi sono ancora (e per fortuna) ancora in discussione al Consiglio dei Ministri e si auspica che i provvedimenti più pesanti restino parole al vento; in effetti, però, la pubblicazione della Nadef, la bozza su cui si partirà per elaborare la Legge di Bilancio 2024, è vicina e ci sono tutte le condizioni che quanto oggi trapela venga confermato.
Lo sfondo sul quale le argomentazioni stanno alimentando le prime e vivaci polemiche, resta ovviamente il quadro economico, tra colpi di mano del legislatore e i conti che non quadrano. È vero, la percentuale dell’inflazione è oggigiorno dimezzata, ma il caro spesa permane sotto l’aspetto emergenziale all’interno di migliaia di famiglie. E l’intensità del problema non sembra affatto diminuire, anzi, la cura avrà effetti radicali sulla “malattia”.
Come è stato anticipato da fonti interne, si andrà verso un’aumento graduale di imposte e tasse, applicazione di nuovi esborsi e stretta sui precedenti benefici previdenziali e fiscali. Ciò è dovuto al fatto che le casse dello Stato, nonché quelle dell’INPS, necessitano di un urgente quanto poderoso rifinanziamento, dopo i prelievi extra dovuti all’adeguamento ISTAT sulle entrate statali. Se non si troveranno strade alternative non è escluso il taglio delle pensioni ai dipendenti pubblici e all’ormai abituale risparmio della spesa su settori sociali strategici, quali il servizio sanitario nazionale e la scuola.
Al contempo sono reintrodotte precedenti sistemi di detrazioni per le famiglie da inserire nel contesto dell’accorpamento delle aliquote reddituali. È proprio da quest’ultima misura che i detrattori dell’iniziativa ne evidenziano i rischi di tagliare i benefici ai nuclei posizionati “nel mezzo” dei vecchi livelli di reddito.
Tali entrate sono essenziali per finanziare l’implementazione tecnologica dei sistemi di funzionamento dello Stato; in primis, all’interno di INPS e Agenzia delle Entrate. Va anche sottolineato che varie operazioni sono finanziate dal mega fondo del PNRR: rispetto all’ente previdenziale, un traguardo importante raggiunto con le risorse a disposizione è l’operatività dell’Archivio Unico degli IBAN – Cambio Ufficio Pagatore, annunciato dal qualche giorno.
L’utente potrà autonomamente inserire e modificare le coordinate del conto corrente sulle quali vengono accreditate le prestazioni erogate dall’Istituto. Nel merito, il nuovo Sistema Unico di Gestione Iban (SUGI) si occupa della gestione delle istruttorie quanto dei pagamenti. Le funzioni alle quali gli utenti hanno accesso sono: sottoscrizione e censimento; scelta della configurazione; integrazione applicativa. L’accesso al servizio è consentito dall’area personale “MyInps”: in caso di nuovo inserimento IBAN, si attiveranno i controlli del Sistema Controlli Unificato Pagamenti (SCUP) e “Titolarità”. Ciò permetterà di semplificare i procedimenti e di sostenere la validazione delle autocertificazioni.
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