IMU: arriva l’esenzione per queste categorie, scopri come ottenerla al 100% e risparmiare una volta per tutte.
L’IMU è un’imposta municipale di natura patrimoniale che presuppone il possesso di un fabbricato, di un’area fabbricabile o di un terreno agricolo, indipendentemente dall’uso a cui a cui sono destinati, la tassa va pagata, inoltre sostituisce sia l’Ici che l’Irpef sulla rendita catastale.
Il pagamento è correlato al possesso di diritto dell’immobile, tuttavia nel momento in cui si tratta di una “prima casa” destinata all’abitazione principale, in cui vi è la residenza anagrafica, l’imposta non dovrà essere pagata. Vediamo tutti i casi in cui può scattare l’esenzione e come poterne giovare.
A quanto pare sarebbe legittima la doppia esenzione IMU dall’abitazione principale a vantaggio sia del coniuge residente nel comune, sia del coniuge residente in un altro comune per motivi di lavoro. A ribadirlo è stata la corte di giustizia tributaria di secondo grado della regione d’Abruzzo.
Nel corso della sentenza della corte costituzionale, è stata riscritta la definizione di abitazione principale, da intendersi come il luogo dove il soggetto aveva la residenza anagrafica. La conseguenza è che l’esenzione dall’IMU è possibile per un’abitazione adibita a casa principale, anche nell’eventualità in cui vi sia una scissione del nucleo familiare all’interno dello stesso territorio comunale, ma anche in comuni diversi. Non sarà dunque possibile escludere dal beneficio fiscale un coniuge con residenza diversa, ciò è quello che stabilisce l’obbligo di collaborazione nell’articolo 143 del codice civile.
Anche i coniugi con una residenza disgiunta potranno usufruire del beneficio fiscale della prima casa, infatti tale agevolazione non può essere negata prendendo in considerazione l’obbligo di coabitazione stabilito per i congiunti dall’articolo 143 del codice civile. Anche all’interno di un nucleo familiare, i genitori potranno avere una propria residenza personale. Il tutto è emerso in seguito a ciò che è accaduto ad una contribuente alla quale il Comune aveva contestato l’omesso versamento della prima e della seconda rata dell’IMU. Il fatto è accaduto a Chieti dove una donna veniva accusata di non risiedere con il coniuge.
I due avevano celebrato il loro matrimonio nel 1981, la residenza coniugale era nel comune B e il suo coniuge infatti in tale aveva la residenza. Tuttavia la donna ha dovuto provare l’effettiva necessità del trasferimento nel Comune A, presso un’abitazione di sua proprietà, e non di quella del coniuge, per esigenze di lavoro.
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