Novità spiazzante riguardo il Reddito di cittadinanza: l’importo aumenterà e crescerà anche la platea dei percettori.
Il nuovo Reddito di Cittadinanza non somiglierà per nulla a quello nato nel 2019. L’importo sarà molto più alto e chi lo riceverà non avrà l’obbligo di cercare una nuova occupazione.
Il Reddito di Cittadinanza è stata una delle misure che più ha fatto discutere in questi 4 anni e che più ha diviso l’Italia. Da un lato i fautori di questa misura grillina nata nel 2019; dall’altro lato i detrattori che hanno sempre considerato il Reddito una sorta di terreno fertile per “furbetti” e parassiti.
Il Reddito di cittadinanza nacque durante il primo Governo di Giuseppe Conte quando, per la prima volta, il Movimento Cinque Stelle entrò a Palazzo Chigi capitanato da Luigi Di Maio. Nonostante le resistenze degli alleati di Governo- la Lega di Matteo Salvini- il Reddito di Cittadinanza venne approvato. Purtroppo in questi quattro anni si è rivelato inefficace nel suo fine ultimo che era quello di creare nuova occupazione.
Dal 2019 ad oggi il Reddito di Cittadinanza, benché nato con le migliori intenzioni, non è stato efficace nel reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. A breve il sussidio cambierà volto: aumenterà l’importo e aumenterà anche la platea dei beneficiari.
Il Reddito di cittadinanza diventerà Reddito di base Universale. Passerà da 500 euro al mese a 1857 euro e chi lo riceverà non avrà nessun obbligo di cercarsi un lavoro. Questo però non accadrà in Italia ma in Gran Bretagna: nelle due cittadine londinesi di Jarrow e di Finchley. Si tratterà di un esperimento: per 2 anni, 30 persone senza lavoro riceveranno 1600 sterline al mese – l’equivalente di 1857 euro al mese- e saranno intervistati periodicamente dagli ideatori dell’esperimento.
I percettori del Reddito di base Universale non avranno alcun obbligo se non quello di rispondere alle domande dei ricercatori. In pratica, pur ricevendo per due anni 1857 euro al mese, potranno fare tutto ciò che vorranno e non saranno obbligati a cercarsi un lavoro. Esperimenti simili sono già stati svolti in Galles, in Spagna e in Svezia.
Gli ideatori del progetto ritengono sia inevitabile che, prima o poi, ogni Stato pensi ad un Reddito di base Universale per i suoi cittadini in quanto, a causa dell’avvento dell’intelligenza artificiale, nei prossimi anni sempre più persone resteranno senza lavoro. Pertanto o si rifiuta l’intelligenza artificiale- opzione ormai impraticabile- o si inizia a valutare l’ipotesi di un sussidio universale che permetta a tutti di poter vivere anche senza lavorare.
In effetti, secondo le stime degli esperti, nei prossimi anni molti lavoratori verranno sostituiti dai robot o da algoritmi. A rischio, soprattutto, centralinisti, commessi, addetti ai call center e chiunque svolga lavori molto tecnici e ripetitivi per i quali non sono richiesti studi specifici.
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