Problemi all’intestino: risolvili in questo modo, ecco la soluzione che non ti aspettavi per favorire il benessere intestinale.
L’intestino è un organo lungo circa 7 metri, si divide principalmente in tre parti che si possono classificare in duodeno, digiuno e ileo. L’intestino tenue è ripiegato su se stesso e si occupa di assorbire i nutrienti introdotti attraverso l’alimentazione. Grazie a questo organo, siamo in grado di digerire e assorbire i principi nutritivi.
Il duodeno, è la prima parte dell’intestino che inizia dalla fine dello stomaco e raggiunge la flessura duodeno digiunale. La mucosa che riveste l’intestino, si occupa di produrre la secretina un ormone che stimola i succhi essenziali per la digestione. Inoltre, troviamo anche la serotonina, un neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale. L’intestino inoltre gioca un ruolo cruciale anche nell’assorbimento del ferro e del calcio.
L’intestino, si occupa di terminare la digestione iniziata prima in bocca e poi nello stomaco. I problemi intestinali si possono manifestare con diversi sintomi, tra i più comuni troviamo stitichezza, meteorismo, diarrea e dolori addominali. Per questa ragione è fondamentale rivolgersi a uno specialista che ci prescriverà degli esami da fare.
Anche un prelievo del sangue, può essere utile per capire il funzionamento dell’intestino. Basterà, infatti, verificare l’emocromo e la proteina C reattiva. Un aumento della proteina C reattiva infatti, ci può suggerire la presenza di un’infiammazione intestinale, mentre l’emocromo può evidenziare la comparsa dell’anemia. Esistono poi altri esami più specifici per andare ad individuare altre patologie.
Ad avere un impatto notevole sulla salute dell’intestino, è anche la nostra alimentazione. Andrebbe infatti prediletta un’alimentazione sana e una dieta equilibrata e bilanciata. Dovrebbe essere ricca di fibre e povera di grassi saturi, è consigliato inoltre assumere molti liquidi, svolgere una regolare attività fisica e ridurre lo stress. L’intestino ha a che fare anche con il nostro benessere psicologico, infatti è considerato un secondo cervello. Il microbiota intestinale è in grado di influenzare il nostro umore e il nostro comportamento.
Tramite la meditazione, possiamo arricchire il nostro microbiota intestinale, andando a ridurre problemi psicofisici e anche stati d’ansia, depressione e malattie cardiache. La meditazione, a lungo termine, migliorerebbe le funzioni immunitarie e ridurrebbe il rischio di malattie cardiovascolari. Ormai è stato riscontrato anche scientificamente quanto la meditazione possa influire sulla nostra salute psicofisica. Si consiglia infatti di farla diventare un’abitudine da portare nella nostra quotidianità.
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