Brutte notizie per i pensionati: slittano gli aumenti delle pensioni. Vediamo insieme quando arriveranno e a quanto ammontano.
I pensionati dovranno attendere ancora per vedere gli aumenti delle pensioni garantiti dal Governo Meloni. In questo articolo vi spieghiamo quando arriveranno e a quanto ammonteranno.
Il 2023 era iniziato bene per i pensionati: una rivalutazione degli assegni piuttosto alta per compensare l’aumento dell’inflazione. Chi prende la pensione minima ha visto l’assegno passare da 563,74 euro al mese a 600. Tuttavia, purtroppo, la mancanza di adeguate risorse economiche a disposizione del Governo Meloni per il 2024, ha reso impossibile proseguire su questa scia di aumenti.
Il 2024 sarà un anno decisamente meno fortunato sia per chi è in pensione sia per chi è prossimo all’uscita dal lavoro. La rivalutazione degli assegni pensionistici il prossimo anno non supererà il 5,7% e le pensioni minime potranno arrivare, al massimo, a 618 euro secondo le prime stime: ben al di sotto dei mille euro promessi da Forza Italia. Non solo: anche gli aumenti che sarebbero dovuti arrivare a novembre, sono stati posticipati.
Pensioni: ecco quando arriveranno gli aumenti
I pensionati erano già pronti a festeggiare pensando di ricevere gli aumenti a novembre. Purtroppo dovranno attendere ancora: a novembre gli incrementi garantiti dal Governo Meloni non arriveranno.
Partiamo subito con lo spiegare perché a novembre sarebbero dovuti arrivare gli aumenti. Per tutto il 2023 le pensioni sono state rivalutate del 7,3%: percentuale stabilita a novembre 2022. Ma a gennaio 2023, vista la crescente inflazione, il Governo alzò la soglia di rivalutazione all’8,1%. Di conseguenza i pensionati ogni mese hanno subito una perdita dello 0,8%. Perdita che deve essere recuperata e verrà recuperata sotto forma di conguaglio a gennaio 2024.
Tuttavia, visto il carovita, in previsione delle feste di Natale, il Governo aveva deciso di fare un piccolo regalo ai pensionati e di erogare un anticipo del conguaglio già a novembre. Evidentemente però sono stati fatti male i conti e a novembre l’Inps non erogherà nessun aumento. Salvo imprevisti è stato comunicato che gli aumenti arriveranno con le pensioni di dicembre. Dunque i pensionati dovranno aspettare solo un altro mese.
L’ammontare degli incrementi non sarà uguale per tutti ma scenderà quanto più alto è un assegno previdenziale. La rivalutazione al 100% dell’inflazione verrà riconosciuta solo alle pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo, cioè le pensioni fino a 2100 euro al mese. La percentuale di rivalutazione andrà via via a scendere con l’aumentare dell’importo della pensione che una persona riceve.
Le pensioni comprese tra 2.101,53 e 2.626,90 riceveranno un aumento pari all’85% del tasso di inflazione, cioè del +0,68%. Per le pensioni comprese tra 2.626,91 e 3.152,28 euro l’aumento sarà pari al 53% del tasso di inflazione, cioè del +0,4%. Gli assegni previdenziali compresi tra 3.152,29 e 4.203,04 vedranno un aumento pari al 47% del tasso di inflazione, cioè del +0,3%. Chi prende una pensione di importo compreso tra 4.203,05 e 5.253,80 euro riceverà un aumento del 37% del tasso di inflazione, cioè del +0,29%. Infine per chi ha una pensione che supera i 5.253,81 euro l’aumento sarà del 32% tasso di inflazione, cioè del +0,25%.