Alberto Castagna è stato uno dei conduttori più amati negli anni ’90, scomparso ormai da tempo. La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto colleghi e fan.
Affezionarsi ai personaggi Tv che ci hanno tenuto compagnia per anni è più che naturale, così come arrivare a considerarli quasi parte della famiglia pur non avendo avuto la possibilità di conoscerli personalmente. Tutti loro, infatti, entrano spesso nelle nostre case a orari ben precisi, al punto tale da collegare alcune scene viste sul piccolo schermo a momenti importanti della nostra vita privata.
Non può quindi che essere altrettanto spontaneo pensare di essere dispiaciuti per loro se si trovano ad affrontare un problema inaspettato, anche di salute, cosa da cui non possono essere evidentemente esenti. E’ quello che è accaduto anche nei confronti di Alberto Castagna, apprezzato per il garbo con cui si approcciava a tutte le persone che accoglieva nei suoi programmi.
Alberto Castagna: la sua morte ha segnato i suoi fan e non solo
La morte di Alberto Castagna risale al 1° marzo 2005 a causa di un’emorragia interna, quando aveva solo 59 anni. A dare l’annuncio è stato Paolo Bonolis, che quella sera conduceva il Festival di Sanremo e ha scelto di dirlo in diretta. “Vorremmo che questa serata in qualche modo lo portasse in cielo” – erano state le sue parole.
Il conduttore aveva iniziato a stare male nel 1998, anno in cui si era sottoposto a un’operazione al Policlinico San Matteo di Pavia, che aveva però deciso di rimandare in più occasioni. Il 18 luglio è stato però colto da un malore improvviso, che ha reso necessario il ricovero al Policlinico Gemelli a Roma, dove è stato sottoposto a un’altra operazione durata ore all’aorta. A questa, hanno fatto seguito altri cinque interventi nell’arco di un mese a causa di diverse ricadute.
Questo lo ha portato poi a una lunga riabilitazione, durata ben otto mesi, fino al ritorno in Tv tra le lacrime, dove è stato accolto da diversi colleghi che non avevano voluto mancare alla puntata di “Stranamore”. Nel periodo trascorso in ospedale lui aveva poi deciso di chiudere la relazione che durava ormai da tempo con Francesca Rettondini per riavvicinarsi alla ex moglie, la dermatologa Pucci Romano, da cui ha avuto la sua unica figlia.
Era stato lui stesso a spiegarne la motivazione: “La decisione più importante e drammatica che prendo in terapia intensiva è lasciare Francesca – ha scritto nel suo libro ‘La mano sul cuore’ -. Mai decisione fu più mia, più solitaria, più sofferta”.
Nel 1999 Alberto Castagna aveva poi deciso di citare in giudizio i medici del San Matteo di Pavia, ma è stato sconfitto in Tribunale e citato in giudizio per diffamazione, venendo poi assolto. Nel 2001 era comunque riuscito a tornare in Tv alla guida di “Stranamore“, per poi entrare in politica due anni più tardi, in veste di assessore per i grandi eventi del comune di San Felice Circeo (provincia di Latina). Al 2004 risale la conduzione su Retequattro di “Cosa non farei”, affiancato da “Stranamore”, che è stato per il suo ultimo lavoro.
Il ricordo della figlia Carolina
Solo pochi mesi fa l’unica figlia di Alberto Castagna, che oggi ha 31 anni e fa il medico, ha voluto ricordare il papà, a cui era davvero legatissima.
La ragazza ha parlato di quanto fosse stato doloroso vederlo nel letto di ospedale: “Di colpo era sparito – ha rivelato al ‘Corriere della Sera’ -. Mamma è stata davvero molto onesta. Mi ha detto che non stava bene e che non sarebbe tornato per tanto tempo. Era ricoverato in terapia intensiva, con tanti tubi intorno. In classe io ho annunciato che era morto, proprio per questo la scuola ha chiamato subito a casa. A quel punto mamma ha capito quanto io avessi bisogno di vederlo e ha fatto il possibile per farmi entrare da lui. Sembravo il piccolo chimico, mi hanno vestito con camice, cuffietta e salvascarpe, mi stava praticamente tutto largo. Non aveva più i baffi perché glieli avevano tagliati e mi sono spaventata. Non lo avevo mai visto così”.
Ricevere la notizia della sua morte è stato davvero devastante: “Mamma è rientrata in lacrime a casa e mi ha detto che papà non c’era più – sono state le sue parole -. Fino al giorno prima stava bene”.
Tra le caratteristiche del conduttore c’era la sua bontà e l’attenzione agli altri, come racconta la stessa Carolina: “Era affettuoso e presente, ma anche tanto ragazzino. A volte tra noi due l’adulta ero io. Ora vorrei sapere cosa pensa, se gli piace mio marito. Da piccola avevo paura di dimenticarlo, annusavo un maglione che aveva il suo odore. Poi ho capito che le persone vivono nel nostro ricordo, in fondo non se ne vanno mai”.