Molti davvero insospettabili, ma gli agenti cancerogeni presenti nella nostra cucina sono davvero numerosi. Ecco le buone abitudini per difendersi
Al giorno d’oggi, purtroppo, le insidie per la nostra salute arrivano da più parti. Anche da cose e luoghi apparentemente innocui. Per esempio, la nostra cucina, che è un ricettacolo di oggetti e di alimenti cancerogeni. Ecco cosa occorre sapere per cambiare al più presto le nostre abitudini.
Ebbene sì, quella che, spesso, è considerata il cuore della casa, il luogo dove spesso ci si riunisce non solo per preparare i pasti, ma anche per gustarli. Eppure, proprio in cucina, possiamo avere un numero molto alto di agenti cancerogeni. Ciò che inquieta è che questi agenti siano contenuti in oggetti di uso quotidiano e in alimenti insospettabili. Ecco i possibili rischi per la salute.
In cucina molti agenti cancerogeni
Il primo fattore di cui vi parliamo ha un nome ai più sconosciuto: l’acrilammide, composto chimico che si forma naturalmente quando alcuni alimenti vengono cotti ad alte temperature. Quindi si forma quando nella nostra cucina friggiamo, arrostiamo o prepariamo qualcosa al forno. Come vi avevamo detto, dunque, attività apparentemente innocue. E così, lo troviamo in alimenti come patatine, patatine fritte e pane tostato. Hanno molti meno rischi la cottura a vapore, l’ebollizione o il microonde. Particolarmente pericolosi, poi, gli idrocarburi policiclici aromatici, un gruppo di sostanze chimiche che possono formarsi quando la carne viene cotta ad alte temperature, come durante la cottura alla griglia o al barbecue. Parliamo di quella crosticina di carbonizzato che, a volte, troviamo molto gustosa.
Negli ultimi tempi si fa un gran parlare della nocività di nitrito e nitrato di sodio presenti nelle carni lavorate. Sostanze usate come conservanti nelle carni lavorate come pancetta, prosciutto e hot dog. Quando questi composti reagiscono con determinate proteine durante la cottura o la lavorazione ad alta temperatura, possono formare nitrosammine, che sono potenti cancerogeni. Per ridurre l’esposizione alle nitrosammine, limitare il consumo di carni lavorate e optare per alternative prive di nitriti o prive di nitrati quando disponibili.
Attenzione, poi, alla conservazione degli alimenti, con il bisfenolo A, che si forma nei contenitori di plastica per alimenti, nei rivestimenti delle lattine e nelle bottiglie d’acqua. La ricerca ci dice che può contribuire all’insorgenza del cancro. Molto meglio scegliere contenitori in vetro o acciaio inossidabile. Ancora, ricordiamo di lavare bene i nostri cibi, per eliminare eventuali residui di pesticidi che possono essere trovati nella frutta e nella verdura. L’esposizione a questi residui è stata associata ad un aumento del rischio di alcuni tumori.
Infine, la formaldeide presente nei prodotti per la pulizia: sostanza chimica utilizzata come conservante in alcuni alimenti e come disinfettante per le superfici della cucina. Mentre bassi livelli di formaldeide sono generalmente considerati sicuri, alti livelli di esposizione sono stati collegati ad un aumento del rischio di cancro.