Allergie alimentari: i segnali da non sottovalutare che ti indicano cosa non puoi mangiare

Ecco come interpretare sintomi ed espressioni di disagio fisico; potrebbe essere l’inizio di un’allergia legata all’assunzione di uno o più alimenti. Gli indizi per capirlo.

In queste settimane dove la stagione autunnale è mimetizzata da ampi stralci estivi, le condizioni del tempo non hanno impedito di vivere l’evoluzione dei fattori naturali che animano le dinamiche allergiche. Insomma, da un punto di vista vegetale (e anche animale), l’impollinazione e il trasporto di pollini dovuto al vento hanno contribuito al regolare corso degli attacchi allergici, che andranno avanti fino alle porte dell’inverno.

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Riconoscere i sintomi delle allergie alimentari (ilciriaco.it)

Dunque, sin dalla primavera (almeno quella stabilita sulla “carta”) i soggetti particolarmente sensibili ai pollini stanno familiarizzando con il proverbiale prurito alla gola e il raffreddore. Un appuntamento non certo gradito, specie se è nelle vicinanze col periodo dell’influenza stagionale. C’è anche da dire che la continua riproposizione dei sintomi ha finito per generare un’utile routine dei rimedi, siano essi farmacologi che di tipo più naturale.

Allergie alimentari: come reagisce il corpo

Come è noto, però, le tipologie di allergia più insinuanti sono quelle di carattere alimentare: non soltanto per il disagio nel circoscrivere la personale nutrizione tenendo fuori gli ingredienti o gli alimenti  a cui si è esposti, ma anche per lo sforzo di adattarsi a varie circostanze, per così dire, di convivialità dove non è stata presa alcuna precauzione.

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Prurito ed eruzioni cutanee possono essere dei sintomi – ilciriaco.it

Ad ogni modo, un’allergia alimentare si riconosce a partire da leggeri sintomi: prurito in bocca, alla gola e all’altezza delle orecchie; gonfiore in viso, intorno ad occhi, labbra, lingua e palato; orticaria e prurito. Nei sintomi più avanzati, si manifestano altresì: vertigini; difficoltà a respirare; senso di svenimento. La reazione più grave del sistema immunitario (che non riconosce alcune proteine e rilascia altre sostanze nocive alla salute) si manifesta con alimenti quali: arachidi, noci, latte e uova (nei bambini, specialmente), pesce e molluschi.

Al manifestare dei suddetti sintomi, bisogna ricorrere ad un primo medicamento a base di antistaminici cortisone e adrenalina. Altri sintomi quali la diarrea, i crampi addominali e il gonfiore, possono essere ricollegati a specifici alimenti, ma non sono oggetto di un’allergia, bensì di un’intolleranza alimentare. Quest’ultima, infatti, riguarda l’incapacità di digerire alcuni alimenti; l’intolleranza più rappresentativa è quella al lattosio, presente nel latte.

Nella reazione allergica, invece, il primo contatto con l’allergene (ossia l’alimento in questione) scatena la produzione di anticorpi come in una circostanza di pericolo; dai contatti successivi, lo stesso sistema immunitario produrrà sempre questi anticorpi che spingeranno il rilascio dell’istamina, una sostanza chimica di allarme. Il prick test cutaneo è la modalità migliore per anticipare qualsiasi malore: piccole dosi di sostanze alimentari sospette vengono sfregate sulla pelle dell’avambraccio o della schiena per attivare la suddetta reazione. Dalla valutazione dell’esame, si arriverà alla dieta a eliminazione e all’uso prolungato di antistaminici.

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