Dopo la pausa pranzo non riuscite a lavorare perché vi viene sonno? Per evitare di addormentarvi mangiate questi 5 alimenti
Sono davvero tante le persone che lavorano in ufficio dalla mattina e fino al pomeriggio e che, per questo motivo, devono portarsi il pranzo da casa o pranzare alla mensa aziendale. Può capitare che, anche se di mattina si è molto produttivi, dopo la pausa pranzo si inizia ad avere sonno e a non essere più produttivi.
Ovviamente il sonnellino pomeridiano quando si è al lavoro e si è dipendenti è assolutamente vietato. Come fare, allora, per scongiurare di appisolarsi dopo aver pranzato? Ci sono ben cinque alimenti che, anche se ingeriti, non portano sonnolenza ma che, al contrario, aiutano a stare svegli.
Lavorare dopo pranzo porta dei problemi di concentrazione e di sonnolenza alla maggior parte delle persone. In molti casi se presi dal sonno dopo la pausa pranzo si ricorre ad ingurgitare litri e litri di caffè ma, sicuramente, questa non è la scelta giusta da fare. Quello che, invece, bisogna fare, è pranzare con alimenti che non fanno venire sonnolenza.
L’infermiera Llinos Connolly che lavora presso la società Benenden Health, società che fornisce copertura medica privata nel Regno Unito, ha pubblicato un elenco di cinque alimenti utili a prevenire e combattere il sonno durante la giornata lavorativa.
Uno dei cibi da mangiare per contrastare la sonnolenza è l’avena. Si tratta di un cereale ricca di beta – glucano che rilascia lentamente il glucosio nel sangue. L’avena bilancia i livelli di zucchero nel sangue e previene picchi drastici e rilascia energia gradualmente. Per la pausa pranzo è poi consigliato mangiare pesci grassi come il salmone o lo sgombro. Questi pesci sono considerati superalimenti: aiutano non solo ad aumentare i livelli di energia ma hanno anche un alto contenuto proteico. Le proteine di questi pesci rilasciano energia durante tutto l’arco della giornata.
Per uno spuntino sano e veloce, invece, possiamo optare per le mandorle che oltre ad essere ricche di proteine sono anche un’ottima fonte di vitamina B2, ovvero di riboflavina. Le mandorle sono inoltre ricche di manganese e rame, entrambi vitali per la regolazione dello zucchero nel sangue. Passando per la frutta, invece, largo sia alle banane che alle arance. Per quanto riguarda le banane queste contengono carboidrati e sono ricche di vitamina B6; inoltre le banane contengono potassio che aiuta a sostituire gli elettroliti in modo naturale. Infine, le arance, oltre a contenere vitamina C contengono anche molto potassio per cui assolvono alla stessa funzione delle banane.
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