Sta cambiando tutto per quanto riguarda il mondo dei pignoramenti, ecco cosa dicono ora le leggi in proposito
Come ben sappiamo, il 2023 si sta presentando ai nostri occhi come un anno ricco di novità e cambiamenti che stanno cambiando del tutto tantissimi degli aspetti a cui più siamo abituati. Tra i tanti settori che sono stati rivoluzionati, in particolare, non possiamo fare a meno di nominare anche il mondo dei pignoramenti.
Come ben sappiamo, quando parliamo dei pignoramenti, facciamo riferimento a una espropriazione forzata di quelli che sono i nostri beni immobili o ancora mobili quando ci ritroviamo nella condizione di essere debitori e di non riuscire a soddisfare questo debito nei confronti del nostro creditore.
Proprio il mondo e il settore dei pignoramenti, in particolare, è stato recentemente interessato da alcuni cambiamenti molto importanti e soprattutto da alcune nuove leggi stabilite proprio dal governo. Per sapere di cosa stiamo parlando, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi: ecco, infatti, tutto quello che vi serve sapere.
Proprio in questi ultimi giorni, infatti, il governo Meloni si sta occupando di definire e soprattutto di mettere a punto tutte quelle che sono le modifiche che sono pronte per essere messe in atto per quanto riguarda i pignoramenti di soldi, case o ancora dei nostri beni. Che siano questi mobili o, ancora, immobili. Secondo alcune voci, infatti, queste possibili modifiche potrebbero ad esempio riguardare delle nuove semplificazioni per quanto riguarda l’avvio proprio di queste procedure.
In questo modo sarà molto più facile e veloce poter colmare i vuoti dovuti ai mancati pagamenti. Ma non finisce certo qui. Secondo quanto mormorato e spesso dichiarato in questi primi mesi del 2023, infatti, altre modifiche al settore dei pignoramenti potrebbero invece interessare dei nuovi limiti per gli stipendi o per il conto corrente. In base a quelle che sono le nuove rivalutazioni inerenti all’anno corrente, infatti, pare proprio che l’importo dell’assegno sociale sia aumentato a 503,27 euro al mese per ben tredici mensilità.
E sarà proprio su questa cifra che dipenderà in particolar modo il pignoramento dello stipendio. Come ben sappiamo infatti, per legge, non è possibile effettuare dei pignoramento su quello che è il minimo vitale, che corrisponde al doppio dell’assegno sociale. Infine, secondo le recenti modifiche, sembra proprio che il debitore potrà avere la facoltà di opporsi al proprio pignoramento in determinati e specifici casi.
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