Pensioni part time: questa la nuova idea del Governo di Giorgia Meloni. Pensionati confusi e preoccupati per ciò che li attende.
In pensione sì ma solo per metà. Una proposta che in Italia non si era mai vista e che sta mandando in tilt tanto i futuri pensionati quanto l’Inps. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Il più grande nodo che il Governo di Giorgia Meloni è chiamato a sciogliere è quello delle pensioni. Conciliare tutte le istanze sembra impossibile perché le casse dell’Inps sono troppo vuote per favorire contemporaneamente troppe uscite agevolate dal lavoro. E anche l’Esecutivo, per il 2024, non potrà destinare più di 2 miliardi di euro alla previdenza sociale.
Tutto non si può fare ma qualcosa si deve necessariamente fare altrimenti ci si dovrà arrendere ad un ritorno della legge Fornero per tutti: e gli elettori di Centrodestra difficilmente potrebbero perdonarlo a Giorgia Meloni e alla sua squadra di Governo. Nel tentativo di cercare di mandare prima le persone in pensione e favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro, fa capolino la proposta di introdurre la pensione part time.
L’Esecutivo è al lavoro per cercare, se non di cancellare del tutto, quanto meno di aggirare in tutti i modi la legge Fornero che – anche secondo i sindacati– ha inchiodato il mondo del lavoro e aumentato la disoccupazione giovanile. Tra le tante idee, ora compare quella della pensione part time.
La pensione part time è già in vigore da anni e con successo nei paesi del Nord Europa: in Svezia e in Norvegia funziona benissimo. Peccato che l’economia italiana sia parecchio diversa da quella dei suddetti paesi. In pratica si tratterebbe di ridurre fino al 50% l’orario lavorativo dei dipendenti prossimi alla pensione. A partire dai 63-64 anni un lavoratore potrebbe lavorare part time fino ai 67 anni quando poi potrà accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria.
In questi 3-4 anni verrebbe pagato per meta con lo stipendio dell’azienda e per l’altra metà con la pensione erogata dall’Inps con il vantaggio di mantenere intatti i suoi contributi e, quindi, a 67 anni riceverebbe la sua pensione per intero. Una vera e propria emorragia per le casse dell’Inps dunque. Ma potrebbe creare problemi anche alle aziende. Infatti, siccome i lavoratori prossimi alla pensione lavorerebbero part time, le aziende dovrebbero assumere altro personale dovendo, quindi, farsi carico di tutta una serie di costi non più per uno ma per due lavoratori.
In tal senso il Governo sta valutando, parallelamente alla pensione part time, di introdurre anche sgravi fiscali per le aziende che assumeranno a tempo indeterminato giovani con meno di 35 anni. Funzionerà? Per il momento è solo una proposta e non è ancora stato approvato nulla ma sta già creando non poche preoccupazioni. Anche i lavoratori, infatti, sono piuttosto arrabbiati all’idea di dover comunque continuare a lavorare part time invece di poter definitivamente accedere alla pensione.
La donazione di sangue è un atto volontario e gratuito con il quale si può…
In ambito medico con il termine clistere si fa riferimento a una procedura con cui,…
La scelta del tavolo giusto per il soggiorno è fondamentale per creare un ambiente accogliente, funzionale ed…
Ogni moto, così come tutti i veicoli, richiede obbligatoriamente la sottoscrizione di una copertura assicurativa…
Nelle prossime puntate de La Promessa assisteremo ad un tentativo di avvelenamento: ecco chi compirà…
Marisa Laurito continua a stupire tutti con le sue dichiarazioni senza peli sulla lingua. L'attrice…