Non tutti lo ammettono, ma capita a molti di vedere qualcuno parlare da solo, al punto tale da considerarlo un “pazzo”. Si tratta di un modo di agire che fa bene.
Vedere qualcuno parlare da solo è più frequente di quanto si possa pensare, anche se spesso si tende a non rivelarlo agli altri per timore di essere giudicati negativamente. Un luogo comune ancora oggi troppo diffuso, infatti, fa ritenere che chi è solito farlo non sia del tutto a posto con la testa, addirittura viene considerato quasi un pazzo perché sa bene di non avere intorno nessuno con cui dialogare, in grado quindi di rispondergli.
In realtà, si tratta di un’azione più frequente di quanto si possa pensare, che può avere anche aspetti positivi in chi lo fa, nonostante molti ne possano essere all’oscuro. Anzi, chi abituato a farlo (pur senza ammetterlo) non può che essere interessato a sapere cosa possa spingerci ad agire in questo modo.
Parlare da solo non è così sbagliato
C’è chi pensa che chi arriva a parlare da solo sia pazzo, altri invece che questo modo di agire sia un segno di intelligenza. In realtà, la considerazione più corretta è una via di mezzo, anche secondo quanto indicano gli scienziati che hanno analizzato il fenomeno.
Si tratta di un modo di agire frequente e assolutamente naturale, nonostante ci si possa sentire in imbarazzo se qualcuno dovesse sorprenderci in flagrante per timore di essere giudicati in maniera negativa. Evitare di farlo solo per questo è sbagliato, visto che per molti è un modo di agire che permette di fare luce sui propri pensieri, specialmente se questo risultano pesanti e opprimenti.
Questo fenomeno ha un nome tecnico, quello di monologo privato, e consiste in un modo che il nostro cervello utilizza per conoscere meglio se stesso e la situazione che sta vivendo, stati d’animo compresi. Diversi esperti sono convinti che questo modo di agire consenta di regolare il comportamento, soprattutto per chi è poco razionale e ha bisogno di autocontrollo. Altri ricercatori, invece, pensano che questo possa servire a motivarsi, in modo particolare quando si deve affrontare una prova difficile, che si teme di non riuscire a superare. Basti pensare, ad esempio, agli atleti sorpresi spesso mentre parlottano tra sé e sé per ricordare cosa debbano fare per vincere.
Chi è stato sorpreso da altri mentre era intento a parlare da solo o sa bene di farlo spesso non deve quindi sentirsi a disagio o convincersi di fare qualcosa di errato. Si tratta di un meccanismo che può rivelarsi utile quando si ha bisogno di maggiore concentrazione, alcuni scelgono di farlo proprio ripetendo ad alta voce alcuni passaggi che ritengono fondamentali (anche prima di un discorso pubblico).
A molti viene naturale quando stanno provando sentimenti che possono risultare complessi, anche difficili da capire per la stessa persona. Districare le parole può servire per rievocare alla mente stati d’animo che possono essere contrastanti, anzi meglio farlo prima di avere reazioni di cui ci si potrebbe pentire. Arrivare a parlare da soli può inoltre servire ad avere meglio nella testa concetti a cui teniamo, in modo tale sia più semplice poi spiegarli ad altri.