Introdotta una novità importantissima che cambierà radicalmente il mondo delle pensioni. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Proseguono gli incontri tra Governo e sindacati per discutere di pensioni. Per il momento è stata approvata l’introduzione di una novità importantissima. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
In pensione subito ma con una leggera riduzione dell’assegno. Un compromesso tutto sommato accettabile se si pensa che, con la legge Fornero, il rischio è quello di dover lavorare fino ad oltre 70 anni. Infatti la Fornero ha stabilito che per poter andare in pensione a 67 anni non basta avere 20 anni di contributi ma è necessario anche aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Altrimenti si dovrà continuare a lavorare fino a 71 anni.
Purtroppo in tanti si trovano in questa situazione poiché chi ha uno stipendio basso può versare pochi contributi e pochi contributi danno, come risultato finale, un un’assegno pensionistico basso. Dunque, se la legge Fornero non verrà superata, molte persone non potranno smettere di lavorare neanche a 67 anni. Il Governo Meloni ha deciso di introdurre un cambiamento importante che permetterà a molti di smettere di lavorare anche subito.
Pensioni: ecco cosa cambia
Una riforma totale delle pensioni non si può ancora fare in quanto le risorse da destinare alla previdenza sociale non superano i 2 miliardi di euro. Tuttavia l’Esecutivo sta muovendo diversi passi per agevolare progressivamente le uscite anticipate.
Tra le novità per il 2024, la possibilità di riunificare gratuitamente tutti i contributi versati in casse separate. Sono tanti i lavoratori che, nel corso della vita, hanno cambiato mestiere e hanno versato i contributi in casse di gestione differenti. Ora- a differenza che in passato- non dovranno più sostenere alcuna spesa ma potranno riunire gratuitamente tutti i contributi che verranno versati nell’ultima cassa di gestione del contribuente.
Questo permetterà a tanti di poter lasciare il lavoro con qualche anno di anticipo. Grazie alla riunificazione gratuita alcuni, a soli 62 anni, potrebbero raggiungere il requisito contributivo di 41 anni e, quindi, andare in pensione con Quota 103. Un addetto a mansioni gravose potrebbe raggiungere i 36 anni di contributi necessari per andare in pensione con Ape sociale a 63 anni. Molte donne potrebbero raggiungere 35 anni di contributi con la riunificazione e, dunque, accedere alla pensione anticipata con Opzione donna a soli 60 anni. Questa possibilità è stata riconfermata anche per il 2024 e, dal prossimo anno, il requisito anagrafico tornerà ad essere di 58 anni anche per le lavoratrici senza figli.
Tuttavia Opzione donna resterà accessibile solo a quattro categorie: caregiver, disoccupate, lavoratrici con disabilità pari o superiore al 74%, dipendenti di aziende in crisi. Purtroppo, nonostante l’enorme beneficio di poter andare in pensione prima, la riunificazione dei contributi comporterà anche un piccolo svantaggio: l’assegno previdenziale sarà un po’ più basso in quanto si applicherà il tasso di ricalcolo al 4,5% contro l’1% degli anni passati.