L’assegno Unico 2024 presenta una novità inattesa che farà felici tantissime famiglie italiane. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
L’assegno unico è una misura nata per dare un supporto concreto alle famiglie che versano in condizioni di maggiore difficoltà economica. Si tratta, difatti, di un’agevolazione di natura economica che ormai da qualche anno ha contribuito a migliorare il tenore di vita di molti nuclei familiari con figli.
Ciò detto, l’assegno unico 2024 presenta una novità davvero inattesa che sicuramente finirà per raccogliere grande consenso tra le famiglie. In particolare si tratta di una misura stabilità dal Governo Meloni e che mira ad incentivare la natalità. Scopriamo insieme in cosa consiste nel dettaglio.
Assegno Unico 2024, la novità in arrivo
Come accennato sopra, l’assegno unico è una misura dedicata alle famiglie al fine di fornire un aiuto concreto a quelle che versano in condizioni di maggiore precarietà economica. L’assegno in esame è valido fino ai 21 anni di età di ciascun figlio ed è ormai operativo dal 1° luglio 2022. Ciò detto, a partire dal 2024 potrebbe entrare in vigore una novità davvero inattesa di cui in pochi sono a conoscenza e che sicuramente raccogliere il consenso delle famiglie italiane.
La novità a cui stiamo facendo riferimento riguarda la proposta del Governo Meloni di applicare maggiorazioni all’assegno unico già in caso di secondo figlio e non più dal terzo. Si tratta dunque di una chiara volontà di rafforzare la misura, mettendo a disposizione ingenti risorse: fino a 3 miliardi di euro. Nello specifico, l’assegno potrebbe arrivare anche ad aumentare di 87,5 euro in più.
In poche parole, se la misura in questione dovesse essere approvata, le famiglie numerose sarebbero considerate dal secondo figlio in poi, rivolgendosi dunque ad una platea più ampia di famiglie. Di conseguenza, se così fosse, dal 2° figlio in poi spetteranno le maggiorazioni che, ad oggi, sono riservate solo al 3° figlio. Non solo, un’altra novità riguarderebbe il periodo di validità della maggiorazione stessa. Essa non varrebbe vale fino a 3 anni, ma fino a 6 anni.
In ogni caso, bisogna ricordare che al momento si tratta di una misura che soltanto a partire dal 2024 potrebbe trovare realmente applicazione. Oltre a ciò, è importante sottolineare che molto probabilmente, in caso di entrata in vigore, l’incremento sarà riconosciuto solo nel caso di ISEE non superiore ai 40mila euro.
Alla luce di quanto appena detto, è chiaro che si tratta di una decisione che nasce dalla volontà di determinare un cambio di rotta e porre rimedio al fenomeno della denatalità nel nostro Paese. In poche parole, il Governo Meloni è intenzionato a salvaguardare il sistema previdenziale e l’economia italiana da un declino più che mai reale.